di Alberto Barini
"Il Delta del Po nell’arco dei millenni ha cambiato più volte la sua forma e il suo assetto idromorfologico; a volte causa delle continue rotte ed alluvioni, dovute agli eventi meteorici, altre volute e pilotate dall’uomo. L’impronta più significativa per la formazione del Delta attuale è stata impressa proprio dall’uomo. Dal 1600 al 1604 i veneziani realizzano un opera faraonica: “ Il Taglio di Porto Viro” dando origine così al Delta moderno e all’attuale cuspide deltizia.
Fino alla seconda metà dell’800 la maggior parte di queste terre erano formate da valli, paludi ed acquitrini.
I primi coloni che insediarono queste “nuove terre” erano dediti alle opere di bonifica, coltivazioni delle risaie, pastorizia, caccia, pesca e raccolta delle erbe palustri. In queste zone umide e malsane si conduceva una vita dura e grama; la malaria era endemica, si moriva per tubercolosi, tifo e pelagra mietendo vittime specialmente tra i bambini. Le mie radici, i miei avi appartenevano proprio a quelle genti. Il papà e lo zio, nativi di Goro, pescatori da non so quante generazioni; negli anni 50 si stabiliscono a Gorino Sullam – Santa Giulia, ultimo lembo di terra strappato al mare di rimpetto alla Sacca degli Scardovari. Di notte pescavano le anguille, di giorno traghettavano genti e bestiame da una sponda all’altra del Po di Gnocca (antico mestiere dei “pasadori”). Da pionieri intraprendono la nuova attività di operatori turistici,con le tipiche “Batane”, portando i primi turisti alla scoperta dell’estremo Delta.
Da allora tante cose sono cambiate ma il Delta non ha perso il suo fascino. Oggi, con passione, cerco di portare avanti la strada da loro intrapresa e di far conoscere e svelare tutte quelle cose che non si trovano in nessun libro ma che si tramandano gelosamente da padre in figlio dovute alla pratica e all’esperienza."
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